Il blog non è più una prova

Quando nel 2008 iniziai questa avventura scrissi che lo stavo facendo per lavoro, per sperimentarne logica e funzionalità.

Oggi è luogo di relazione, memoria, scambio e conservazione di informazione, dove esprimere il mio punto di vista e ascoltare quello degli altri, moderno tazebao, ma sopratutto opportunità di conoscere cosa gli altri ‘veramente’ pensano poiché vedo come grave rischio contemporaneo, quello di pensare ciò che i mediatori televisivi di comunicazione ci dicono che pensiamo e ancor peggio di credere che quanto essi sostengono è veramente quanto pensiamo.

Il blog come alternativa al pensiero unico e autentico scambio, diretto e senza mediazione.








venerdì 11 febbraio 2011

Se non ora quando - UN SILENZIO ASSORDANTE

Ho inviato per mail ad un nutrito gruppo di donne, molte delle quali sono amiche o conoscenti assai vicine, la locandina  relativa alla manifestazione del 13 febbraio 2011 alle 15.00  a Brescia. L' intenzione era solo quella di condividere l'informazione, niente di più e niente di meno,  dato che io andrò alla manifestazione che si terrà a Cremona dove ormai abito.
La manifestazione si terrà stessa data stessa ora anche a Cremona.

Non ho ricevuto alcun riscontro, tranne uno in verità molto laconico.
L'invio è stato fatto  non tanto per la partecipazione, quanto per il tema. Un tema importante, trasversale, apartitico. La mercificazione del corpo delle donne, il disvalore femminile, la disoccupazione, la mancanza di servizi per le famiglie, i valori di riferimento, i modelli da proporre,  banalizzando l'Italia non è una paese per donne. Un tema sul quale scambiare idee, un tema sul quale impegnarsi.
Osservo molte delle donne che abitano in parlamento e rabbrividisco, asservite, banali, di poco spessore,  prive di  argomenti, veline insomma,  recitano la lezione che gli hanno impartito prima di presentarsi ai giornalisti, ai  talk-show, replicanti di un maschile e come ogni replicante insignificanti e inutili.

Tempo fa su questo stesso blog pubblicai il post che linko di seguito
http://marzianaonline.blogspot.com/2009/09/il-corpo-delle-donne-24-minuti-ben.html, al quale Giulia mi rispose che goccia goccia l'onda sarebbe arrivata, già goccia goccia, ma a me qui pare il deserto.

Se in passato mi son chiesta: dove sono gli uomini ? ora invece mi chiedo :  dove sono le donne? perchè onestamente è nelle donne che spero, poichè  gli uomini da secoli usano e abusano del potere, le donne il potere non l'hanno mai avuto ed è questa l'unica scommessa possibile che continuino a rimanerne lontane ma che imparino a governare, a gestire, a prendersi responsabilità sociali, ad essere in primo piano senza paura, senza timore, a fare in prima persona ciò che da sempre fanno  nell'ombra.

Marziana

2 commenti:

Marziana ha detto...

Oggi alle 15.00 ero in piazza Roma a Cremona a esprimere il potere dell'uno.
Sono presente, sono uno ed è questo che conta.

Ho fatto il giro della piazza (si chiama piazza ma in verità è un parco) per vedere i miei compagni di viaggio.
Donne di ogni età, alcune con i compagni, altre con i figli di pochi anni. Alcune piccoline sono dotata di 'sciarpa bianca' divertente, davvero divertente, ma portarsi i figli in queste circostanze è molto, molto di più.

Non saprei declinare l'appartenenza politica, abito a Cremona da pochissimo e praticamente non conosco nessuno.

Divertente l'idea tutta femminile di preparare e porre in vendita torte per ripagarsi delle spese della manifestazione. Ho dato il mio piccolo contributo e le torte mi sono limitata a mangiarle con gli occhi.

Ho cercato di farmi un'idea del numero dei partecipanti, difficile senza file, sedie o altro contabile, ho provato a calcolare un gruppo tipo di 50 elementi e poi ho moltiplicato, direi 250-300 persone, forse di più ma certamente meno di 500.

Cremona conta circa 70.000 abitanti quindi meno dell'1 per cento della popolazione.

L'aspetto però interessante è che l'inziativa è partita dalle donne per arrivare alle donne, hanno parlato solo donne e la maggior parte dei partecipanti erano donne, mi sembra già un gran risultato.
Non c'erano bandiere, ne colori di partiti, solo sciarpe bianche e anche questo è un risultato straordinario.
Marziana

Marziana ha detto...

Manifesto

INVITO ALLE DONNE ITALIANE A PARTECIPARE AD UNA GIORNATA NAZIONALE DI
MOBILITAZIONE DOMENICA 13 FEBBRAIO 2011

Se non ora, quando?

In Italia la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea
ricchezza, cerca un lavoro (e una su due non ci riesce), studia, si
sacrifica per affermarsi nella professione che si è scelta, si prende cura
delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti,
genitori anziani.

Tante sono impegnate nella vita pubblica, in tutti i partiti, nei sindacati,
nelle imprese, nelle associazioni e nel volontariato allo scopo di rendere
più civile, più ricca e accogliente la società in cui vivono. Hanno
considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile
ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che - va ricordato
nel 150esimo dell’unità d’Italia - hanno costruito la nazione democratica.

Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta,
indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di
scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è
più tollerabile.

Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete
scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente
di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici.

Questa mentalità e i comportamenti che ne derivano stanno inquinando la
convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza
civile, etica e religiosa della nazione.

Così, senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della
decenza.

Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime
cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella
cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle
donne e delle istituzioni.

Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende
private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante
responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale.

Noi chiediamo a tutte le donne, senza alcuna distinzione, di difendere il
valore della loro, della nostra dignità e diciamo agli uomini: se non ora,
quando? è il tempo di dimostrare amicizia verso le donne.