Il blog non è più una prova

Quando nel 2008 iniziai questa avventura scrissi che lo stavo facendo per lavoro, per sperimentarne logica e funzionalità.

Oggi è luogo di relazione, memoria, scambio e conservazione di informazione, dove esprimere il mio punto di vista e ascoltare quello degli altri, moderno tazebao, ma sopratutto opportunità di conoscere cosa gli altri ‘veramente’ pensano poiché vedo come grave rischio contemporaneo, quello di pensare ciò che i mediatori televisivi di comunicazione ci dicono che pensiamo e ancor peggio di credere che quanto essi sostengono è veramente quanto pensiamo.

Il blog come alternativa al pensiero unico e autentico scambio, diretto e senza mediazione.








domenica 26 luglio 2009

Commenti sul blog

Di seguito rilancio i quesiti che mi ha posto Marziana:

“Subject: post sul blog

mi sto chiedendo una cosa, ho inviato la mail a parecchia gente, secondo te quanti sono quelli che non mettono niente perchè non sanno come si fa ??

e quanti oltre a don angelo hanno la franchezza di chiedermelo apertamente, considera che buona parte sono persone abbastanza vicine da poterlo , fare ?

e sempre secondo te quanti sono coloro che pur non condividendo hanno il coraggio di scrivere sul blog il loro dissenso?

e sempre secondo te quante persone hanno il coraggio di esprimere pubblicamente e individualmente quello che pensano?”

Francamente non saprei rispondere.

So solo questo: se si vuole fare veramente una cosa si trova modo e tempo per realizzarla. Superando difficoltà e mettendo da parte anche eventuali orgoglio ed incapacità. Non è mai tardi per imparare.

Sembrerebbe quindi, fondamentalmente, una questione di coraggio.

Però può anche essere rassegnazione: esprimere la propria opinione non cambia né migliora le cose perciò tanto vale stare zitti.

Questo è quello che penso. Però posso, anzi spero, di sbagliarmi.

A voi i quesiti e le risposte.

sabato 18 luglio 2009

La storia dei sacchetti di plastica

Questo messaggio mi è giunto per e-mail, invece di continuare la catena metto il link sul blog a disposizione di tutti

http://www.marziana.net/fm/sacchettidiplastica.pps

Una prassi tutta Italiana : se vuole la fattura....

Una prassi tutta Italiana : se non vuole la fattura il costo è..... se invece vuole la fattura il costo è.... + Iva.

Tempo fa erano prevalentemente i dentisti, ne ho cambiati alcuni e non c'è stata eccezione alcuna, se non lo scorso anno quando sono andata in Croazia, Croazia appunto non Italia.

Ora anche il meccanico, l'elettricista, i servizi ambientalisti (lo spurgatore di fogne, come veniva definito un tempo ) è solo l'ultimo nella sequenza temporale. Ne ho parlato con altre persone e la musica è sempre la stessa.

Da tempo penso che la civiltà di una nazione si evince dalle norme di cui si dota, dal rispetto delle stesse, ma ancor di più dalla capacità di mettere in discussione e di modificare quelle sbagliate.

Sempre più spesso mi chiedo in che sorta di paese mi trovo a vivere, come potrà questo paese sopravvivere a se stesso e uscire dalla crisi, ognuno decide quali regole applicare a se stesso invece di portare avanti un dignitoso processo di revisione delle stesse.

Dove è finita l'onesta? dove sono finiti i galantuomini, quegli uomini che con una stretta di mano suggellavano un patto, dove è finito il controllo sociale?

Sono nata a Gambara nella bassa Bresciana 54 anni fa, ricordo bene il rapporto che mio padre intratteneva con gli altri membri di quella piccola comunità, ricordo mio padre che guardando l'altro dritto negli occhi e una stretta di mano 'siglava' un accordo, un accordo che se disatteso avrebbe portato chi ne fosse venuto meno ad essere definito con una negazione: non è un galantuomo.

La comunità conosceva benissimo i suoi appartenenti chi era e chi non era 'galantuomo'; i più lo erano, i 'furbi' erano ben noti, disprezzati e ove possibile isolati e l'Italia poteva crescere e prosperare, i furbi erano la minoranza della popolazione.

OGGI? no oggi questo non accade più, sembrano essere i 'furbi' i vincenti oggi e sembrano purtroppo essere la maggioranza della popolazione e non più la minoranza come un tempo e le comunità in generale sembrano nei loro confronti esprimere il concetto: hai visto... cosa ha fatto... è furbo... è bravo !

Marziana

domenica 5 luglio 2009

Mostra personale di pittura

Quanto segue è ciò che volevo dire all’inaugurazione della mostra personale di pittura “Il terzo tempo” di Marziana.

L’arrivo dei partecipanti in tempi diversi e l’evolversi dell’evento non me ne ha dato l’opportunità che ora ho.

“Dovete perdonare l’emozione ma non sono abituata a parlare in pubblico. Questa è la prima volta e lo faccio ora perché voglio molto bene a Marziana. Non farlo sarebbe stato negare questo sentimento.

L’espressione artistica è un dono che solo pochi fanno emergere e pochissimi fanno eccellere.

Marziana da autodidatta ha coltivato questo dono. Un dono cresciuto insieme alla persona.

Sempre con la voglia di trovare e sperimentare nuove idee unita al desiderio di comunicare e condividere. Attraverso la pittura è arrivata dove le parole spesso non giungono: ai sentimenti, alle emozioni, svelando una parte profonda di sé.

Elaborando immagini interiori e la realtà ha fatto nascere altri mondi, dove la terra l’acqua e il cielo acquisiscono nuove sembianze. Lo spazio diventa luce e armonia ed è popolato da sconosciute creature e simboli antichi.
Le sue figure di donna, cariche di dolcezza e forza trasmettono amore, sofferenza e accoglienza, mentre nei suoi teatrini creati con cornici di stoffa va in scena l’umanità.

L’uso sapiente del pennello e del colore, sempre pulito e luminoso, unito ad altri materiali rende le sue opere oltre che belle originali. Opere che suscitano domande e che donano benessere.

Ma ora lasciamo parlare la sua mostra.”