Il blog non è più una prova

Quando nel 2008 iniziai questa avventura scrissi che lo stavo facendo per lavoro, per sperimentarne logica e funzionalità.

Oggi è luogo di relazione, memoria, scambio e conservazione di informazione, dove esprimere il mio punto di vista e ascoltare quello degli altri, moderno tazebao, ma sopratutto opportunità di conoscere cosa gli altri ‘veramente’ pensano poiché vedo come grave rischio contemporaneo, quello di pensare ciò che i mediatori televisivi di comunicazione ci dicono che pensiamo e ancor peggio di credere che quanto essi sostengono è veramente quanto pensiamo.

Il blog come alternativa al pensiero unico e autentico scambio, diretto e senza mediazione.








venerdì 29 marzo 2013

Indignazione dei giornalisti, ovvero breve storia dei supporti moderni

A proposito della indignazione dei giornalisti nei confronti di Beppe Grillo, oggi ho voglia di dire la mia.

Negli anni scorsi i giornalisti, con ben poche eccezioni hanno sorretto la coda del potere, come le damigelle fanno con l'abito della sposa.
Chiariamo, l'Italia è una democrazia apparente, in realtà è una partitocrazia.
Davanti i partiti,  e dietro i giornalisti a sostegno del potere. Alcuni direttamente scrivendo per i giornali di partito, altri  indirettamente e con sicumera di imparzialità.
Sono molto pochi  coloro che con spirito critico e funzione sociale esercitano il  mestiere del giornalista, e sono praticamente assenti dai principali network televisivi, salvo pochissime ed insufficienti eccezioni.

Che ora i lacchè si indignino, è quantomeno curioso. Il potere costituito dai partiti non avrebbe potuto giungere sin  qui senza il loro appoggio, e chi ha fatto strada l'ha fatta grazie al potere, due poteri, quello politico e quello della comunicazione , strettamente connessi.

La vera battaglia che secondo me si sta veramente giocando è quella tra TV e Rete. I poteri mediatico e politco oggi si esprimono sopratutto attraverso il canale televisivo , sempre meno nei giornali e l'ultima campagna elettorale lo ha dimostrato.

Perchè la Rete fa paura ai partiti e ancora di più ai giornalisti che non mancano quasi mai l'occasione di denigrarla e tratteggiarne la pericolosità e la poca attendibilità?
La Rete sta al nostro tempo come la stampa a caratteri mobili di Guttenberg stava al suo, decretando di fatto l'ingresso nell'era moderna.
Questo è il  vero punto della questione,  il supporto modifica i contenuti.
Con la stampa a caratteri mobili nasce il libro come oggi lo conosciamo e con esso la diffusione della conoscenza , nascono i giornali e con essi la diffusione dell'informazione.
Ciò ha operato grandissimi cambiamenti sociali che hanno modificato la conoscenza, i contenuti  che i supporti ospitano.

Il potenziale della Rete è immenso e spaventa,  spaventa sopratutto il potere, perchè il potere sa che la conoscenza è il suo vero unico antagonista e non  a caso il potere ha sempre osteggiatgo e negato la conoscenza ai più, oggi come ieri, basta ripercorrere la storia degli imperi e delle tirannie e la storia delle nostre recenti riforme scolastiche, i fondi ridotti quando non negati a ricerca e cultura.

Come non capire che la rete è un luogo straordinario, dove ognuno puo' condividere e diffondere contenuti direttamente e senza alcun tipo di  mediazione, come io ora sto facendo, e ognuno prende se vuole, quando vuole,quel che vuole. La Tv è invece il mediatore per eccellenza, e non a caso si parla di canale televisivo, che incanala , manipola, e diffonde cio' che ritiene con grande discrezionalità di giornalisti ed editori a sostegno del potere.

Ora il supporto ha fatto un balzo in avanti, è reale, fisico, ma impalpabile e non localizzabile, un sistema distribuito  in tutto il pianeta, milioni di computers interconnessi, complessi sistemi di cashing e di repliche di informazione.
I Savonarola del nostro tempo non  bruciano i libri ma attaccano la Rete, la rete è il nuovo confine della paura del potere, questa la reale posta in gioco

Ho detto la mia, voi se volete, dite la vostra
Marziana



Italia e Politica

Italia e politica, è davvero un titolo banale, ma non è venuto niente di meglio.

Tento una definizione di cosa è oggi la politica in Italia.

Retorica, demagogia, populismo. La politica è anche questo ma non puo' essere solo questo; purtroppo oggi la politica in  Italia è solo questo.

Molte chiacchiere, tante opinioni, nessuna azione.

Gli opinionisti sono le nuove star della Tv,  sempre le stesse persone che passano da un talk-show ad un altro,  ripetono un copione , snocciolano il loro punto di vista, consumati attori  del palcoscenico televisivo dove  NOI non possiamo nemmeno commentare con un post,  ne mettere almeno un faccina di approvazione o disapprovazione, dove NOI non siamo nemmeno comparse, siamo spettatori  'statistici',  sondaggi, share;  nel teatro antico come in quello moderno il pubblico è parte della rappresentazione, nessun attore reciterebbe in un teatro vuoto, il pubblico interagisce, è presente reale, approva e disapprova e chi sta sul palco lo sa e se la rappresentazione è un fiasco e non gradita, non viene riproposta, tuttalpiù a fine stagione finisce in soffitta.
 La politica italiana e gli opinionisti  sembrano invece sfuggire a questa regola, inossidabili, 20 anni di nulla e di chiacchiere sul nulla.

Udite, udite, come papabili per un governo istituzionale solo nomi maschili, udite udite, nemmeno un nome femminile, ne  come premier ne come presidente della repubblica.
Perchè finalmente non un premier al femminile e perchè non tutta la squadra al femminile ?

Perchè nessuno ha proposta Emma, il cognome non serve se parliamo di Emma in questo contesto tutti sappiamo di chi stiamo parlando, perchè non premier, perchè non presidente della Repubblica non le manca nulla, conosce la politica, la macchina istituzionale, il mondo e tutto il resto, una vita dedicata alla politica, ma nemmeno una macchia, nessun scandalo,  nessuno ha fatto il suo nome, nemmeno per errore, forse troppo brava e troppo onesta ?  invece mi propongono Rodotà, Amato, come se non avessero già fatto abbastanza guai , come se il loro assegno pensionistico non fosse fino troppo  pingue.

Escludendo la Fornero,  per la sua impopolarità,  Severino e Cancellieri hanno fatto in modo onorevole il loro lavoro, sono state coerenti con il mandato e le affermazioni fatte, diversamente da Monti.
Cosa temiamo?  che le donne finalmente portino un po di fattualità in luogo delle chiacchiere  e dei bizantinismi esposti dalla  attuale classe politica maschile o maschildominante?

Marziana

venerdì 15 marzo 2013

La cosa buona nel buio dell' Italia contemporanea

La cosa buona nel buio dell'Italia contemporanea è la presenta di giovani donne e giovani uomini , cittadini qualunque, eletti, alla Camera e al Senato.
Sto seguendo la diretta dell' elezione dei due presidenti e vedere giovani e donne che s'aggirano in quelle stanze mi riscalda il cuore, un filo di luce, una speranza.

Marziana