Il blog non è più una prova

Quando nel 2008 iniziai questa avventura scrissi che lo stavo facendo per lavoro, per sperimentarne logica e funzionalità.

Oggi è luogo di relazione, memoria, scambio e conservazione di informazione, dove esprimere il mio punto di vista e ascoltare quello degli altri, moderno tazebao, ma sopratutto opportunità di conoscere cosa gli altri ‘veramente’ pensano poiché vedo come grave rischio contemporaneo, quello di pensare ciò che i mediatori televisivi di comunicazione ci dicono che pensiamo e ancor peggio di credere che quanto essi sostengono è veramente quanto pensiamo.

Il blog come alternativa al pensiero unico e autentico scambio, diretto e senza mediazione.








martedì 18 gennaio 2011

Il valore della responsabilità

Riporto un interessante passo dell'editoriale di Tullio Gregory pubblicato sul Corriere della Sera il 10/12/2010:
"Forse proprio la deresponsabilizzazione costituisce il motivo comune del variopinto e sconfortante panorama italiano. Non è responsabile il politico che promette e non mantiene, non lo è il chirurgo che trascura il paziente per litigare con il collega, non i commissari di un concorso palesemente irregolare, non il ragazzo che, non avendo studiato, viene bocciato, non il giornalista che non si accerta della veridicità di una notizia prima di riportarla, non il presidente di un ente - di raccolta di spazzatura o di ricerca - che assume amici e parenti senza concorso, per chiamata diretta; non gli organi preposti alla tutela del patrimonio artistico che va in rovina, non i dirigenti dei servizi pubblici e della protezione civile, quando lasciano tanti cittadini una notte in autostrada, bloccati dalla neve ampiamente prevista".
Aggiungo nessuno è responsabile per la morte di un neonato a pochi giorni da Natale nel centro di Bologna?
Allora che ci stiamo a fare, siamo tutti distratti?
www.corriere.it/editoriali/10_dicembre_27

1 commento:

Marziana ha detto...

che dire, non solo nei fatti ma anche nelle parole e negli argomenti c'è una pochezza imapreggiabile.
Il ministro Alfano (ministro della giustizia) sostiene che il premier non deve dimettersi in quanto legittimato dal voto.
Come se il voto ti ponesse al riparo dalla giustizia e da qualsiasi ignominia venga compiuto dal giorno del voto a quello del voto successivo.
Il voto ti legittima a governare non ad altro e non è ne motivo valido ne sufficiente se compi crimini o nel ruolo istituzionali compi atti riproveboli, abusi o altro di cui ci si dovrebbe vergognare.

La mancanza di argomenti lascia sbalorditi. La mezogna e la falsità, il paese è davvero finito in un baratro, nessuno è andato in piazza, come mai ? tutti accreditano i comportamenti del premier ? guardo alla Tunisia e all'Albania, altri popoli ancora capaci di sdegno e capaci di sollevarsi verso chi mal li governa, gli italiani sembrano aver perso anche questo, questo paese sembra aver perso la dignità.

Mi auguro e sopratutto spero di essere smentita.

Marziana